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Firenze, Commisso avverte i politici: "Con i miei soldi si fa come dico io"

Firenze, avviso di Rocco Commisso ai politici. "Con i miei soldi si fa come dico io". Il ritorno di Rocco Commisso a Firenze ha rimesso al centro del dibattito cittadino il tema del nuovo stadio per la Fiorentina. Un restyling dell’attuale Artemio Franchi, che secondo uno studio pubblicato dall’Università di Firenze è a forte rischio anche dal punto di vista sismico, oppure la realizzazione di uno stadio ex novo a Campi Bisenzio, dove la società viola è in stretto contatto con l’amministrazione e dove ha individuato e comprato anche i terreni per l’eventuale nuovo impianto.
Il presidente della Fiorentina, incontrando i giornalisti, ha presentato anche lo “studio degli impatti economici, effettuato da Monitor Deloitte Strategy Consulting, in caso di costruzione di un nuovo stadio da edificare al posto dell’attuale impianto”. Insieme a Commisso anche Luigi Capitanio, director di Monitor Deloitte Strategy Consulting. Presente anche Cosimo Guccione, assessore allo sport del Comune di Firenze.
“Sono venuto qui non solo per fare vacanza, voi siete sempre in vacanza. In questi due mesi abbiamo fatto già tanto lavoro per capire quel che vogliamo fare come Fiorentina e come Serie A. In America c’è la corsa a portare via le squadre da uno stato all’altro. Nella MLS, una volta pagati 300 milioni di dollari per entrare, poi devi portare lo stadio con te. I club chiedono aiuto alle amministrazioni delle città, abbattendo così i costi. Io non sono un turista, sono un business man: spero che come accogliete i turisti, potrete accogliere anche i grandi investitori”.
Commisso poi replica alle parole dell’onorevole Rosa Maria Di Giorgi (PD) che aveva parlato di “parole inappropriate” quelle dette da Commisso sul Franchi da abbattere. “Sono qui a fare una conferenza stampa ed escono tutte queste porcherie, come quella di portare i più grandi architetti del mondo per capire cosa fare del Franchi. Sto parlando della Di Giorgi: l’ho già detto, lo potete fare. Ma con i vostri soldi. Se voi volete fare quello che volete potete iniziare oggi, così questi calcinacci non cadono giù. Perché avete aspettato lo scemo dell’America? Nessuno dice che non potete portare i migliori architetti del mondo: fatelo ma coi vostri soldi. Io me ne torno in America. Forse non capiscono: ho messo più soldi io in un anno che tutti i presidenti prima di me. Non c’è nessun riconoscimento. Come sto facendo a Firenze potevo farlo a New York. E’ due mesi che abbiamo fatto questo progetto Deloitte: ci dovrebbero essere incentivi per chi, come me, vuole investire. Non sto chiedendo miliardi ma non mi dite cosa devo fare con gli architetti. Qui non funziona neanche la luce”.
Come si potrà sfruttare meglio lo stadio sette giorni su sette?

“Quello della Juventus funziona così. Tutti mi hanno detto quel che fanno, tra matrimoni ed eventi, commerciale, museo, hotel, negozi. Sono stato a I Gigli e hanno 19 milioni di persone all’anno. Qui avremmo 2 milioni di persone ogni anno. I turisti vengono oggi a vedere le scale elicoidali? Ti assicuro che con lo stadio nuovo verranno”.
Ha già individuato le aree commerciali da inglobare nel progetto?

“La responsabilità del Comune è sui parcheggi, sulla tranvia, sul flusso del traffico. Lo studio l’ho fatto io. Coi campini, con la via pedonale che sarà nostra tra stadio e campini, gli uffici e la società Olimpia, si possono fare 50 mila metri quadri. Alla Mercafir erano 50 mila metri quadri, così il Comune ci aveva detto. Totale sono 20 mila dentro e 30 mila metri fuori dallo stadio”.
Rocco ha perso entusiasmo rispetto alla prima volta?

“Questo è il rischio che qualcuno si prenderà. Ho 70 anni. O me lo fate fare, oppure non so come finirà. Fatemelo fare fast. Tra due settimane ci ritroveremo e vi mostrerò l’intenzione di fare una cosa bella che rimarrà a Firenze anche quando non ci sarò più. Si possono conservare alcune parti dello stadio, anche se andranno integrate al nuovo progetto. Non posso mettere cose a caso. Vogliamo uno stadio moderno, sicuro e funzionale. Nessuno deve preoccuparsi di prendere l’acqua, di prendere in testa i calcinacci”.
Perché ha detto “distruggere” riferito al Franchi?

“Possiamo tenere la torre di Maratona e le scale elicoidali ma tutto il resto si deve buttare giù. C’è da valutare anche il rischio sismico. La tribuna coperta, rispetto agli standard Uefa, non è a norma”.
Si accontenterebbe del diritto di superficie o vorrebbe diritto di proprietà?

“Basta che conosca tutto ma il controllo sarà mio”.
Quali sono le differenze dei ricavi tra stadio a Firenze e stadio a Campi?

“Su quello ci stiamo lavorando ma voglio che tutti sappiano che l’opzione unica è quella del Franchi adesso. Ci sono pro e contro da tutte e due le parti. A Campi non credo che un politico possa dirmi che non posso distruggere il prato”.
Si aspettava tutte queste difficoltà per costruire lo stadio?

“Capisco in un certo senso la Soprintendenza, davvero. Sono uscite certe cose, però, che non sono giuste. Se loro hanno poteri di mantenere una cosa come monumento allora devono anche metterci i soldi per farlo. La politica ha grandissima responsabilità per dare lavoro alla gente. So che qui viviamo coi monumenti ma cerchiamo di aprire un po’ gli occhi e chiediamoci quanto può dare il nuovo stadio alla città di Firenze”.
Davvero pensa che possa tornare in America?

Tra due settimane me ne tornerò davvero (ride, ndr). Sono venuto qui a lavorare, non in vacanza. Quando ho chiesto i permessi per il centro sportivo, io ho lavorato in America per loro e invece loro sono andati in vacanza in estate”.
Se non le consentissero di fare niente, cosa farebbe col Franchi?

“La Fiorentina vivacchierebbe, si. E questo mi dispiacerebbe molto perché non sono venuto qui per questo”.
Quali sono i prossimi passi adesso?

“Entro due mesi presenteremo il progetto a Roma. Vorrei portare un solo documento. Stessa cosa su Campi Bisenzio ma adesso sono concentrato esclusivamente sul Franchi”.
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