Covid, l'infettivologo Bassetti: "No a decisioni su base nazionale, la situazione e molto diversa rispetto a marzo"
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Matteo Bassetti
"Io non faccio il politico, queste decisioni le prendono i ministri su suggerimento dei sanitari. L'errore però che non va commesso è dare raccomandazioni su base nazionale quando la situazione epidemiologica è diversa da Regione a Regione. Ci sono alcune che obiettivamente sono in difficoltà per l'aumento dei contagi e dei ricoveri, e lì c'è bisogno di una stretta maggiore, altre dove ci sono meno problemi". E' il suggerimento che Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria, rivolge al Comitto tecnico scientifico, che si riunisce domani con il ministro Roberto Speranza per valutare la situazione. "Secondo me - prosegue Bassetti - va dato spazio a chi gestisce il territorio a livello locale. Le Regioni sono le prime ad avere interesse nel non far aumentare i contati e i ricoveri in ospedale perché poi devono gestire situazioni di emergenza".
Bassetti da sempre si schiera con i medici che invitano alla prudenza prima di descrivere una situazione tragica sul fronte Covid. Solo ieri aveva pubblicato un post sulla sua pagina Facebook invtava alla calma. "Appena finito il giro con i miei collaboratori dei pazienti ricoverati con Covid nel reparto malattie infettive _ questo il tenore del post _ I ricoveri crescono, ma per fortuna anche le dimissioni. Rispetto ai giorni terribili della scorsa primavera, assistiamo a ricoveri mediamente piu? brevi, eta? media (67 anni oggi) leggermente piu? bassa, malattia piu? gestibile e letalita? praticamente azzerata. Abbiamo ancora qualche caso piu? complesso, ma questi rappresentano la minoranza. Abbiamo i farmaci, sappiamo come e quando usarli e siamo piu? sicuri di quello che facciamo. Occorre quindi evitare di dare messaggi di terrore. La situazione e? da tenere sotto stretta osservazione, ma e? molto diversa rispetto a marzo e aprile. Completamente diversa." senza per altro dimenticare che "Ora più che mai occorre che tutti i cittadini facciano la loro parte rispettando le misure che conosciamo (D-M-L-V-E), ovvero distanziamento, mascherine, lavaggio mani, vaccinazioni e educazione e rispetto".