Strage, il neofascista Maggi: "Sono stati Giusva e Mambro. Ustica andava dimenticata"
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"Sì sicuramente... sono stati loro". È la sera del 18 gennaio 1996, in sottofondo la tv trasmette notizie su Ustica e Carlo Maria Maggi, ex leader del movimento di estrema destra Ordine nuovo, discute a cena con la moglie e il figlio. Parla di "loro", cioè dei terroristi neri Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, esecutori materiali della strage di Bologna. Parole scritte nella pietra: la trascrizione dell’intercettazione ambientale in casa di Maggi è agli atti dell’inchiesta della Procura generale.
"Il giudice ha da giorni... ha tracciato che la Mambro e Fioravanti... – chiede il figlio Marco – hanno fatto la strage di Bologna?". Risposta del padre, condannato per la strage di Brescia e morto nel 2018: "Sì sicuramente... sono stati loro". Poi, riferito a Giusva: "Eh, intanto lui ha i soldi". Un altro tassello del lavoro degli inquirenti, certi del fatto che pochi giorni prima dell’eccidio il capo della P2 Licio Gelli e un suo factotum diedero un milione di dollari ai neofascisti come anticipo per l’attentato.
Per Maggi, Ustica "è stato un episodio di guerra fredda; perché la strage di Bologna è stato un tentativo di confondere le acque. Per far dimenticare Ustica. Lo so perché è così". Parla inoltre di Paolo Bellini, ex di Avanguardia nazionale, " l’aviere", uno degli indagati per i quali la Procura generale ha di recente chiesto il rinvio a giudizio per il concorso nell’attentato del 2 agosto in quanto il " quinto uomo" dell’attentato. Per i magistrati, l’intercettazione è una delle prove a carico di Bellini, che aveva appunto conseguito un brevetto da aviatore.
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Strage Bologna, la Procura chiede il processo per Paolo Bellini[/url]
Mattarella a Bologna per le vittime
E' il primo Presidente della Repubblica a rendere omaggio alle vittime della strage della stazione dopo Sandro Pertini, che venne numerose volte in città per incontrare i familiari di coloro che persero la vita nell’attentato del Due agosto 1980.
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Due agosto, il durissimo manifesto dei parenti delle vittime[/url]
Sergio Mattarella arriverà in aereo al Marconi stamattina e alle 10,30 assisterà alla messa celebrata dall’arcivescovo Matteo Zuppi nella cattedrale di San Pietro. Un’ora dopo, il capo dello Stato sarà in stazione dove incontrerà i familiari delle 85 vittime e dei feriti nell’esplosione. Più tardi, verso mezzogiorno, terza tappa al museo di Ustica dove renderà omaggio alle 81 persone morte nell’abbattimento del Dc9 Itavia il 27 giugno dell’ 80. Anche in questo caso, Mattarella incontrerà una delegazione di familiari.