BOLOGNA - Eugenio Maria Luppi, l'ex giocatore del Futa (seconda categoria) che lo scorso 12 novembre sul campo di Marzabotto
fece il saluto romano dopo una rete, mostrando anche una maglia nera col tricolore della Repubblica di Salò, è stato deferito dalla Procura federale interregionale della Figc. Deferiti anche il dirigente del Futa Terence Baraldi e la stessa società.
Secondo la procura, l'azione di Luppi "integrava gli estremi della propaganda ideologica vietata dalla legge, inneggiante a comportamenti discriminatori ed inoltre idonea a costituire incitamento alla violenza o a costituirne apologia". Il tutto "con l'aggravante della premeditazione in quanto la maglia nera risultava indossata sin dall'inizio della gara". Per questo fatto della maglia, quindi per omesso controllo, sono stati deferiti il dirigente e il 65 Futa.
Calcio, vergogna sul campo del Marzabotto: saluto romano e maglia della Rsi
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La vicenda, risalente al 12 novembre scorso, aveva fatto scalpore perchè il gesto di Luppi, che non sarebbe passato inosservato su qualsiasi terreno di gioco, aveva riaperto ferite dolorose nel paese dell'Appennino bolognese,
luogo di una delle peggiori stragi naziste (800 morti) nell'autunno del 1944. La società si era subito dissociata, sospendendo Luppi, che si era poi scusato sui social, e multandolo.
"Sparavano basso per colpire i bambini": 73 anni fa l'eccidio di Marzabotto e Monte Sole, quasi 800 vittimeUna settimana dopo, dirigenti, allenatori e calciatori del Futa di Loiano-Monghidoro, si recarono in visita al
sacrario di Marzabotto per rendere omaggio alle vittime degli eccidi, ma Luppi - nel frattempo denunciato dalla magistratura per apologia di fascismo - preferì non partecipare.
A inizio dicembre, il giocatore è stato
ceduto ad un'altra società della seconda categoria bolognese, il Borgo Panigale, e il suo esordio con la nuova maglia è stato
contestato da un presidio antifascista fuori dall'impianto.